Tre scatti di Enrico Maria Lattanzi
presentazione per la 54a BIENNALE di VENEZIA
Padiglione Italia 
Regione Marche – Città di Urbino
di Marta Silenzi






























TRACCE
stampa ai pigmenti, 2004, 70x100 cm 


L’opera ritrae l’inanimato dentro un silenzio assorbito e trattenuto dalle ombre confuse, occultato dalla luce. Tuttavia permane un suono naturale, legato alla vita, legato all’uomo, un eco di ciò che è stato e che ancora è, ma trasformato. Detriti lasciati da un mare invernale, residui di sabbia, agglomerati e incrostazioni, fili, schegge che una volta avevano forme e funzioni, legni che erano rami, scorie che erano foglie, elementi che erano vivi e che oggi sono vissuti. Più che una natura morta è una natura usata, frantumata dal proprio percorso e riassemblata dal caso. È una riflessione sulla trascorrenza, l’azione del tempo, la parabola biologica che, quasi in un ossimoro, va a comporre nell’immagine ciò che è fondamentalmente una scomposizione della materia. 

A MIO PADRE
stampa ai pigmenti, 2003, 70x100 cm

Un’immagine che è iconografia d’affetti. Ricordo, evocazione, un risorgere di suoni e gesti espressi dalla luce piena che però non esclude le ombre, così come l’ordinato assetto compositivo non toglie la vibrazione empatica di carattere memoriale. Stoffe ripiegate e strumenti di sartoria sono elementi eidetici di un racconto complesso, mentale-emozionale, che si dipana importante ed intenso a partire da una struttura pulita, elegante, testimone dell’innescarsi di una memoria involontaria proustiana e del cauto mostrarsi delle più fragili intimità.

L’AMORE RIFIUTATO
stampa ai pigmenti su carta puro cotone, 2011, 70x100 cm

Un percorso molto intimo e sofferto si condensa in quest’immagine di forte impatto e lettura articolata. Ci si accosta all’iconografia percependo un dissenso, una reazione che non si manifestano nella volontà della rottura, nel rifiuto dell’emblema spirituale per eccellenza da parte del fotografo: al contrario l’artista si fa cassa di risonanza e sgomento testimone di un universo artistico che oggi svilisce il messaggio d’amore e di speranza infiniti legati al Crocifisso, simbolo che invece ha ancora il potere di superare i meri discorsi religiosi o clericali per arrivare a questioni supreme e quanto mai attuali di fede e umanità.

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