SEITZINGER ALCHEMICA

nota per Stanze, n.2 DONNA, giugno 2022 
di Marta Silenzi 



“Ho osservato tutti gli esseri: pietre, piante e animali e mi sono sembrate come lettere sparse rispetto alle quali l'uomo è parola viva e piena.”


“Ogni elemento ha un suo colore: la terra è azzurra, l’acqua verde, l’aria gialla, il fuoco rosso; poi vi sono altri colori casuali e commisti, appena riconoscibili. Ma tu bada con cura al colore elementare che predomina, e giudica secondo quello.”


— Paracelso


Inaugurata lo scorso maggio al Forte Malatesta di Ascoli Piceno, Seitzinger Alchemica, prima personale di Elisa Seitzinger, s'impone come una mostra di grande impatto e di grande contenuto.

Spazio espositivo ed opere scelte hanno una corrispondenza cercata e ben individuata ed è da lì che parte l'immersione in una strana atmosfera antica e contemporanea al tempo stesso.

L'allestimento è di quelli che offrono un'esperienza plurisensoriale, con la diffusione di musica coerente ed essenze create ad hoc, con la proiezione di interviste e making of, con installazioni di cui entrare a far parte. Tutto questo perchè l'illustratrice, nata alle pendici del Sacro Monte Calvario di Domodossola e oggi stabile a Torino, è poliedrica e complessa e questa mostra consegna una mappa per seguirla nel suo mondo.

L'attenzione del duo Verticale d'Arte, ovvero Elisa Mori e Giorgia Berardinelli – assieme a Stefano Papetti, Filippo Sorcinelli dell'Associazione culturale PAM – ProArteMondolfo e Paolo Lampugnani dell'Associazione Musei d’Ossola – punta tanto alla presentazione dell'artista quanto al coinvolgimento del fruitore, guardando all'insieme loro stesse da spettatrici prima ancora che da curatrici, prendendoci gusto, mantenendo il rigore quanto l'entusiasmo e costruendo attorno alla Seitzinger un abito la cui foggia è di grande qualità.

Uno studiato lavoro di selezione delle cospicue produzioni dell'artista ha portato ad un racconto del suo percorso in in 10 sezioni, dal primo piano del Forte Malatesta fino alla sala della chiesa di Santa Maria del Lago, dentro un viaggio dal sacro al profano, tra miti, leggende, effigi e musica, fino al culmine dell'installazione dei Tarocchi: Da Super Ego a SuperNova, Icone, Arcadia, Santeria, Deep England, Bestiario d'Amore, Sibilla, Formosus, Ritratti, Arcana.

La Seitzinger è attratta dall'arte medievale, primitiva, sacra e cortese, dalle vetrate gotiche, dai codici miniati, dalle icone russe, dai mosaici bizantini, dall'iconografia esoterica, dagli ex-voto, dai Tarocchi (nello specifico quelli della Vedova Fantini di Borgomanero trovati nella ex fabbrica di Spruzzatori del nonno) e anche dall'arte visiva degli anni venti e trenta e questo immaginario ricchissimo e definito, questa atmosfera ricercata e un po' inquietante che guarda indietro, guarda al contempo in avanti e si tinge d'ironia, nasconde il gioco, come negli inserti didascalici delle Sante Martiri che traducono i testi di Madonna per rendere “il martirio femminile” come “patire della carne quale forma estrema di amore divino, a tratti erotico” – scrive Matteo Piccioni nel testo relativo alla sezione.

Il connubio col mondo della musica è evidente, tre delle dieci sezioni riguardano collaborazioni dell'illustratrice con musicisti: l'album Deep England del progetto Gazelle Twin & NYX, Organic di Formosus (di entrambi sono i brani diffusi negli ambienti), e Bestiario d'Amore di Vinicio Capossela, tutti illustrati magistralmente da una Seitzinger ispirata e accordata alla sensibilità di quei contesti musicali. E poi c'è il bellissimo ritratto di Kurt Cobain per l'Espresso, “disegnato in un'eplosione di simboli e riferimenti che coglierne anche solo la metà” equivale “a leggere una biografia” del cantante (dal testo in catalogo di Stefano Cipolla).

Che siano commissioni private, promozioni, illustrazioni per riviste o pubblicazioni (Nome non ha di Loredana Lipperini per Hacca Edizioni sulle Sibille marchigiane), Elisa Seitzinger è una viaggiatrice del tempo che guarda al passato per rinnovarne lo stile in chiave di moderne allegorie, giochi grafici con vasti corredi simbolici, sfide alla decifrazione.

L'artista parte sempre dal disegno manuale a china poi elaborato in cerca di una bidimensionalità e una staticità che rende tutto molto preciso, nitido e molto iconico; lei stessa dice che personaggi storici e contemporanei ma anche concetti astratti vengono affrontati come “amuleti che svelano significati reconditi”: le molte figure senza pupille e gli occhi che poi spuntano sulle dita e prolificano altrove, il segno da fine tatuaggio, il sapore araldico, le citazioni ben disseminate, la vasta cultura evidente in tutti i riferimenti.

Netta è anche la scelta cromatica dei colori primari rosso, giallo e blu intrecciati al grigio, nero e bianco, che in qualche modo richiamano le fasi alchemiche, che si combinano in altre tonalità fredde e sapori metallici, forse per arrivare proprio all'onniscenza della Pietra Filosofale.

Sietzinger Alchemica pone l'accento soprattutto sulla qualità dei materiali che veicolano le illustrazioni di questa iconica ed insolita artista: dai tessuti a parete alle stampe fine art di raffinata caratura tattile, dalle scelte di allestimento al catalogo, magnifico lavoro grafico con l'attento editore Rrose Sélavy, che annovera nomi considerevoli del mondo dell’editoria, della musica, della radio, della comunicazione visiva, del design e dell’arte (Vinicio Capossela, Loredana Lipperini, Nicola Lagioia, Jonathan Bazzi, Mauro Bubbico, Maria Vittoria Baravelli, Stefano Cipolla, Diego Passoni, Simone Sbarbati e Matteo Piccioni) segnando un ritorno al catalogo analitico, ai testi importanti, all'approfondimento e alla spiegazione, all'aggiunta di studio e ricerca che purtroppo oggi, a corredo di una mostra, sono quasi scomparsi.


Seitzinger Alchemica

28 maggio - 18 settembre 2022

Forte Malatesta, Ascoli Piceno


15 ottobre 2022 - 8 gennaio 2023

Collegio Mellerio Rosmini, Domodossola.



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